Le aule immersive e il rischio di buttare i soldi

Nell’ultimo bando relativo alla scuola 4.0 con il contributo del piano finanziamenti noto come PNNR, viene indicato alle scuole di utilizzare e quindi allestire all’interno dei progetti per la tecnologia e multimedialità anche l’aula immersiva come strumento didattico per l’integrazione dell’insegnamento con la realtà aumenta. Detto in questi termini sembrerebbe poter portare il mondo intero nella scuola, ma nella realtà la confusione che regna tra coloro che stendono i progetti, le aspettative tecnologiche e quanto disponibile sul mercato rendono ardua un applicazione reale di questo progetto.

Chi ha scritto dell’aula immersiva e l’ha inserito nei progetti della Scuola 4.0 probabilmente ha visto dei filmati girati diversi anni fa in cui alcuni ragazzi entravano in una stanza e potevano toccare oggetti e spostarli, o camminare tra i boschi, e altri esempi. Purtroppo però da allora i software sono rimasti pressoché gli stessi, ovvero non ci sono stati grandi arrivi di software, che oltretutto è solo per la lingua inglese.

Infine due fattori vanno presi in considerazione da un lato si tratta di soluzioni basate su videoproiettori interattivi, e quindi l’interattività è di una persona alla volta su ogni parete, come per le vecchie LIM; per cui è una tecnologia già obsoleta con lampade ad incandescenza e proiettori che non sono o non saranno più in produzione a breve, e che il software salvo inaspettati volumi di vendita non viene aggiornato ne creato ex novo, oltretutto i costi relativi ad una simile soluzione per entrare in un bosco ad esempio sono davvero esagerati.

Lo scopo principale di queste applicazioni dati i costi e quindi il loro ammortamento perché la tecnologia in continua espansione tende a produrre risultati migliori in breve tempo, è di creare ambianti virtuali ad esempio nei musei, dove dopo aver visto la sala dedicata ai romani posso entrare in una casa romana, o egizia o camminare dentro la stazione spaziale successivamente alla visita della sala tecnologica, un esperienza che viene realizzata anche tecnicamente sulle necessità del museo in questo caso, perché sono animazioni da costruire da zero e da parte di tecnici altamente specializzati.

Proprio l’aspetto tecnico va tenuto in considerazione: immaginiamo quante volte con le LIM i tecnici e gli insegnanti non riuscivano ad fare una corretta calibrazione e quindi la lavagna operava in maniera poco precisa, in un aula immersiva i proiettori da tarare sono 3 o 4 che devono essere perfettamente allineati …

Purtroppo si rischia che poi per scarsa conoscenza del prodotto e difficoltà di utilizzo del mezzo si vadano a spendere cifre importanti per poi ritrovarsi ad avere un aula col proiettore a soffitto e i ragazzi che giocano a calcio ( sempre in due alla volta ) come si può vedere nell’area bimbi di una nota catena di fast-food americana ( che sono sempre attività interessanti con la dotazione software disponibile )


Una vera realtà immersiva e aumentata :

Area immersiva a LED : da 100.000 euro, software escluso

L’aula immersiva disponibile attualmente :

Come si può vedere, il sistema risponde ad un tocco per ogni parete, significa che se entra una classe uno interagisce con l’immagine e gli altri devono stare a guardare … (?)

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